All’Itis di Cuneo: Le pietre d’inciampo per ricordarsi di ricordare.
Nell’ambito del Progetto “Percorsi di Cittadinanza e Costituzione”, in occasione del Giorno della Memoria, abbiamo realizzato un’installazione liberamente ispirata all’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demning, iniziativa denominata “Pietre d’inciampo” e posta in essere a partire dal 1992, diffusa ormai in molte città del nostro continente, fra le quali la città di Torino. L’installazione dell’artista tedesco consiste nel depositare nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti incorporando nel selciato stradale, davanti alle abitazioni delle vittime o in altri luoghi legati alla deportazione dei blocchi di pietra ricoperti da una piastra di ottone riportante il nome e i dati anagrafici delle persone deportate. Tali blocchi simbolicamente costituiscono un “inciampo” visivo e mentale per far fermare e riflettere chi vi passa vicino sulla tragedia della Shoà e di ogni forma di sterminio e di dittatura.
All’ Itis di Cuneo i ragazzi del biennio hanno voluto realizzare alcune pietre d’inciampo, questa volta con le frasi che più li hanno colpiti leggendo i testi sull’Olocausto e la Shoà.
Ecco alcune “voci” dei partecipanti all’iniziativa.
“Abbiamo ricoperto delle scatole con della carta gialla e abbiamo cercato delle frasi sulla Shoa, sull’antisemitismo e sul razzismo e le abbiamo appese alle porte delle aule e degli uffici della nostra scuola.” “Abbiamo voluto creare un’occasione per fermarsi a leggere, a riflettere, a pensare”.
“Nella nostra classe abbiamo scelto delle frasi prese dai libri che ci consigliato la nostra prof per il Giorno della Memoria”.
“I miei compagni ed io siamo andati su internet per trovare delle poesie, delle canzoni, delle immagini sul Giorno della Memoria da ricopiare sulle nostre pietre d’inciampo. Per una volta sono stati i prof che ci hanno detto di usare il cellulare in classe!”.
“Alcuni di noi hanno dipinto dei cartelloni a strisce bianche e azzurre per ricordare la divisa dei deportati. Sui cartelloni poi abbiamo scritto che cosa sono le pietre d’inciampo ideate da Gunter Demning:”.
“Per realizzare la nostra installazione, ci siamo documentati anche attraverso film, articoli, video. Mi ha colpito molto il video in cui Liliana Segre ha raccontato quando a 13 anni, arrivata ad Auschwitz, ha visto per l’ultima volta suo padre.”
“Abbiamo letto di quello che è successo a Mondovì: qualcuno ha fatto una scritta antisemita sulla porta della casa dove abitava Lidia Beccaria Rolfi, staffetta partigiana, ex deportata, autrice del libro Donne a Ravensbruck, una cosa bruttissima.”.
“Con queste scatole-scatole d’inciampo vogliamo far capire che l’odio non serve a niente e che la terra è di tutti. Noi vogliamo difenderla da chi vuole distruggerla seminando non solo gas inquinanti, ma anche odio e intolleranza.”.
“La frase che mi è piaciuta di più e che ho voluto scrivere è questa di Anna Frank: – Non sono ricca di soldi o di cose terrene, non sono bella né intelligente e furba, ma sono e sarò felice. Lo sono per natura, mi piace la gente, non sono sospettosa e voglio vedere tutti felici insieme- Anch’io la penso così”.
Per ricordarsi di ricordare… perché nulla è “scontato” nella vita.
Hanno partecipato all’attività le classi
1B INF, 1B MEC, 1A MEC
2A ELE, 2B MEC, 2B INF, 2A MEC, 2B ROB
3B MEC, 3B INF
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