La sua storia


La Giunta municipale, presieduta dal sindaco Delpozzo, si riunì il 7 settembre 1959, al fine di prendere atto della necessità di istituire scuole tecnico-professionali a Cuneo. Si deliberava così la creazione, a spese del Comune, dell’Istituto Tecnico Industriale comunale, con sede in via Bonelli, presso la scuola professionale «Adolfo Lattes» e l’avvio delle procedure per ottenere, in tempi brevi, dalle autorità scolastiche competenti, il riconoscimento legale e la statizzazione dell’istituto.

Nella seduta del Consiglio Comunale del 24 ottobre, durante la quale si sarebbe ratificata la delibera, non mancarono le discussioni e i contrasti. Il sindaco Delpozzo ricorse all’«escamotage», in verità a lui non nuovo, del fatto compiuto, perché anche le ultime perplessità e resistenze cadessero. Sarebbe stato quanto meno indelicato, disse, tradire l’aspettativa della intera cittadinanza: prova ne era il numero degli iscritti, ben cinquantatre! Il Consiglio Comunale, dissoltesi le ormai deboli riserve, approvò con voto unanime la delibera di Giunta del 7 settembre.

Nacque così il Civico Istituto Tecnico Industriale per Periti elettronici, con decorrenza dal 1° ottobre e con due sezioni presso l’Istituto Professionale «A. Lattes», in via Bonelli.

Non poche furono le difficoltà incontrate nel completare l’organico del corpo insegnante; ragione di più per citare i professori che concretamente diedero l’avvio al primo anno scolastico dell’ITI comunale sotto la guida del prof. dott. Nicola Sciarrone: Iginio Bruni (esercitazioni d’officina), Luciana Conti Cussino e M. Carla Pallavicini Cobutto (materie letterarie), M. Luisa Ghigo (lingua inglese), Angiolo Giannessi (educazione fisica), don Costanzo Marino (religione), Maria Paolini (scienze naturali), Alfredo Penna (disegno), Ada Prelato (matematica).

Nella riunione del 6 giugno 1960 la Giunta, preso atto dell’esito positivo fornito dalla scuola nel suo primo anno di vita, diede ampio mandato al Sindaco per perfezionare le pratiche connesse al funzionamento del primo e del secondo corso.

Il 12 maggio dello stesso anno il Provveditore agli Studi di Cuneo dava notizia del provvedimento ministeriale con cui il Civico Istituto Tecnico Industriale otteneva il riconoscimento legale, veniva statizzato e trasformato da scuola comunale in sezione staccata dell’Istituto Tecnico Industriale “A. Avogadro” di Torino.

La Provincia, a sua volta, si impegnò ad appoggiare un’ulteriore crescita dell’istituto, che pareva ormai destinato a svilupparsi ulteriormente.

Col 30 settembre 1960, pertanto, aveva termine la gestione comunale e la presidenza dell’istituto restituiva al Comune il capitale della Cassa scolastica.

Tra il 1960 e il 1961 l’ITIS andò realmente ingrandendosi, tanto che l’anno scolastico 1962-63 coincise con la sua autonomia: reso autonomo fu ad esso conferita la specializzazione elettrotecnica e una sezione staccata in Mondovì.

L’incarico di presidenza toccò all’ing. Umberto Canuto, la cui esperienza e le cui capacità organizzative risultarono preziose.

Alla fine del 1962 l’ITIS comprendeva quattro prime classi, con 135 alunni, quattro seconde classi, con 130 alunni, tre terze classi, con 72 alunni, una quarta classe, con 19 alunni, per un totale di 356 alunni. Un evidente balzo in avanti, rispetto ai 53 studenti di appena quattro anni prima.


Nella seduta della Giunta municipale del 30 gennaio 1963, il sindaco Delpozzo fece presente che, dato il numero elevato di giovani che aspiravano a intraprendere gli studi tecnici, pareva quanto meno poco saggio che una massa crescente di ragazzi fosse indirizzata, verso un’unica specializzazione. L’istituto, pertanto, doveva adeguarsi nell’immediato alla realtà industriale locale.

Il sindaco proponeva che l’ITIS fosse arricchito di una sezione per periti chimici.

Il laboratorio di Chimica

Alla Giunta non rimase che prendere atto di una realtà inconfutabile e il Consiglio Comunale, nella seduta del 16 febbraio ’63, autorizzava l’istituzione della sezione per periti chimici industriali, assumendone gli oneri. Nella riunione di Giunta del 9 giugno il Sindaco informò gli assessori del suo proponimento: i 356 alunni erano proprio tanti; e per l’anno scolastico successivo se ne prevedevano cinquecento, addirittura! L’edificio di via Bonelli non sarebbe stato oggettivamente in grado di contenere una tanto vasta popolazione scolastica. Chiese, quindi, che il Consiglio Comunale approvasse la proposta di prendere in locazione l’edificio che l’impresa Fratelli Artusio stava costruendo in un’area compresa tra il corso Brunet e via Monsignor Peano. Il Consiglio Comunale palesò più di una perplessità e non poche opposizioni, ma il sindaco riuscì nel suo intento con 24 voti favorevoli e 10 astenuti (su 34 consiglieri presenti), il Consiglio autorizzò la locazione novennale, a partire dal 1° ottobre del 1963. Il trasferimento non fu dei più comodi.

Dal 1° ottobre 1964, alle due specializzazioni di perito elettrotecnico e perito chimico, si aggiunse quella di perito metalmeccanico, autorizzata dal Ministero della Pubblica Istruzione e comunicata dal Provveditorato agli Studi il 18 luglio di quell’anno.

Durante la presidenza del prof. Mario Paltrinieri (1966-80), seguita a quella del prof. Delpozzo (1965-66), e precisamente nella seduta del 18 settembre 1968, la Giunta municipale deliberò di approvare, per il triennio 1969-71, un programma di edilizia scolastica che prevedeva, tra l’altro, lo stanziamento della somma di 800 milioni di lire per la costruzione della nuova sede dell’ITIS. La delibera fu approvata dal Consiglio Comunale il 16 gennaio dell’anno successivo. Il 21 aprile il Consiglio Comunale deliberò di affidare l’incarico per la compilazione del progetto esecutivo del nuovo edificio scolastico, in Corso A. De Gasperi, all’architetto Franco Isnardi. I lavori di costruzione cominciarono subito e furono portati avanti in tempi relativamente brevi: nel 1975 l’ITIS si trasferiva nella sua sede definitiva.

La sede definitiva

Dal 1985 l’edificio dell’ITIS non è più del Comune, ma della Provincia di Cuneo: l’Amministrazione comunale, infatti, ritenuti esauriti i compiti che si assunse nel lontano 1959 per avere completato tutte le opere previste, in data 11 maggio 1985 ha trasferito all’Amministrazione provinciale, “per la cifra ricognitoria di mille lire”, tutti i terreni da essa acquistati per la realizzazione dell’Istituto.

Negli anni l’ITIS ha assunto la connotazione di scuola tecnologica evoluta:, nel 1989 viene istituita la sezione staccata di Verzuolo e si introduce il Piano Nazionale per l’Informatica, nel 1995 vengono rinnovati gli orari e i programmi di insegnamento del Biennio e del Triennio della Specializzazione di Chimica Industriale. Nel 2001, in seguito alle leggi sull’autonomia viene introdotto nell’indirizzo per la meccanica il Percorso Formativo in Meccatronica in progettazione e produzione (che integra le tecnologie meccaniche, elettroniche, informatiche e multimediali) e permette approfondimenti in campo energetico e motoristico. A partire dall’anno scolastico 2001/2002 è stata attivato presso la sezione di Verzuolo il Triennio della Specializzazione di Elettrotecnica. A partire dall’anno scolastico 2002/2003 sono stati introdotti nella Specializzazione di Chimica l’indirizzo di chimica ambientale e quello di chimica e tecnologia alimentare e nella Specializzazione di Elettrotecnica gli indirizzi di tecnico con orientamento sistemi e reti informatichetecnico con orientamento robotica e automazione industriale e tecnico con orientamento progettista di impianti domotici.

Nel 2004, il prof. Sergio Sperotto, docente di matematica nell’istituto da quasi 10 anni e laureato in informatica, conoscendo le esigenze delle famiglie cuneesi e delle aziende della provincia, decise di iniziare le pratiche per ottenere l’autorizzazione degli organi competenti per avviare la quarta specializzazione dell’ITIS “Mario Delpozzo”, quella di informatica. L’esigenza era fortemente sentita dalle famiglie obbligate a mandare i loro figli a Fossano dove era presente l’unico ITIS nella provincia con quella specializzazione. Le aziende inoltre avevano un estremo bisogno di periti informatici in vista delle nuove opportunità ed esigenze legate al mondo dell’ICT (Information & Communication Tecnology). Dopo tre anni di progettazione, superate le resistenze interne e esterne grazie all’interessamento delle famiglie e delle personalità dell’economia e della politica cuneese, il nostro istituto riuscì nel settembre del 2007 ad inaugurare il primo anno di frequenza della classe terza dell’indirizzo di perito tecnico industriale informatico. Il prof. Sperotto venne nominato primo coordinatore della specializzazione e, con l’aiuto dei colleghi, incentivò la creazione del primo laboratorio che venne realizzato due anni dopo, sotto la supervisione del nuovo coordinatore prof. Andrea Maganza. Oggi la specializzazione ha a disposizione tre laboratori e si sta lavorando per la costruzione di un quarto.

La specializzazione di informatica si è ingrandita, aumentando il numero degli iscritti di anno in anno e, per rimanere al passo con l’evoluzione continua di questo settore, il nuovo dirigente Ivan Re affida alla prof.ssa di informatica Roberta Molinari, l’incarico di sfruttare l’autonomia scolastica per realizzare la curvatura di “Informatica Smart-Robot”, un corso unico in Italia, che affianca agli argomenti del percorso tradizionale di Informatica, approfondimenti di elettronica digitale, di robotica di servizio, di Intelligenza artificiale e di Internet of Things, introducendo anche una nuova materia “Microrobotica”. L’anno scolastico 2017-18 vedrà i primi iscritti di prima e di terza di questo corso e la realizzazione di due nuovi laboratori altamente innovativi grazie a finanziamenti della Fondazione CRC: un’Aula3.0 e uno Smart lab in cui i computer sono portati dagli studenti stessi secondo le indicazioni del “Piano Nazione Scuola Digitale – Azione #6 Politiche attive per BYOD (Bring Your Own Device)”.

Sempre all’avanguardia e in linea con le esigenze del tessuto economico e industriale, l’ITIS “Delpozzo” ha ottenuto l’autorizzazione da parte della Regione Piemonte ad affiancare, a partire dall’a.s. 2020-21, ai suoi percorsi tradizionali i nuovi indirizzi di “Trasporti e Logistica – articolazione di Logistica” e l’articolazione in “Chimica e Biotecnologie sanitarie”. La proposta di quest’ultimo indirizzo nasce dal desiderio di consolidare il percorso formativo ed accrescere il numero dei periti diplomati che accedono alle facoltà dell’area Sanitaria, Medica e Sociale. Anche la Logistica risponde alla necessità di un territorio che presenta sempre nuove esigenze, e l’Istituto Tecnico “Delpozzo” con le nuove proposte dimostra concretamente di collaborare al massimo con le aziende locali rispondendo alle loro esigenze tecniche.

Oggi i percorsi sono: Meccanica, Meccatronica ed Energia Curvatura didattica “Meccatronica per Industria 4.0 e Mobilità Sostenibile”, Trasporti e Logistica, Informatica e Telecomunicazioni, informatica-Smart robot, Chimica e Materiali, Chimica e Biotecnologie sanitarie, Elettronica ed Elettrotecnica.

L’evoluzione dell’ITIS dal 1959 ad oggi dimostra che l’Istituto non ha mai abbandonato il disegno di chi volle e ne favorì la nascita: dare vita a una Scuola che rappresentasse la specificità del territorio in cui si trova, con la prospettiva di ampliarne le potenzialità, in dialogo con la società e nella ricerca di soluzioni tecniche e tecnologiche all’avanguardia. Grazie a chi ha creduto nel sogno: oggi ne sarebbe fiero.

 


Questi sono i dirigenti che si sono susseguiti dalla nascità dell’I.T.I.S ad oggi:

  • 1959-1960 prof. Nicola Sciarrone;
  • 1962-1965 ing. Umberto Canuto;
  • 1965-1966 prof. Mario Delpozzo;
  • 1966-1980 prof.Mario Paltrinieri;
  • 1980-1983 prof. Benedetto Russo;
  • 1983-1989 ing. Eriberto Costamagna;
  • 1991-1993 prof. Salvatore Linguanti;
  • 1999-2001 prof. Albero Vinassa (sostituto di Giovanni Quaglia);
  • 2001-2005 prof. Sergio Giuganino;
  • 2005-2016 prof. Lazzaro Scaraffia;
  • dal 2016 Ing. Ivan Re.

 

 I presidi dell'ITIS dal 1980

Dall’alto da sinistra: Alberto Vinassa, Benedetto Russo, Salvatore Linguanti.
In basso da sinistra: Giovanni Quaglia, Giovanni Fresia, Eriberto Costamagna, Lazzaro Scaraffia

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